lunedì 16 luglio 2012

Una questione di numeri

Prima di partire per Blackrock ho rifatto visita a McAllister, alla sua tomba, simile a tante altre nel cimitero di Oak Town. Un sigaretta fumata molto lentamente.
"Ho rivisto l'Ammiraglio Markolf su Blackrock. Non se la passa bene. Dopo aver perso le gambe, il braccio destro e un occhio, è uno straccio. Un leone a cui sono stati tolti i denti e gli artigli. Come biasimarlo."
Sono passati otto anni.
L'Ammiraglio Marcus Markolf mi ricevette poche settimane prima dell'inizio del conflitto. 15esimo reggimento.
"Trafficante di alcol e armi, si dice che hai anche tolto dai piedi un gruppo di pirati del cazzo col tuo equipaggio."
"Si Signore. Si dice."
Non ero teso, ma se lo ero non lo davo a vedere. Reggevo bene lo sguardo con un leone per quanto io fossi solo un micio in confronto.
"Si dice che hai perfino smerciato un carico di Fata Verde tutto da solo. Sai che la legge vieta il traffico di quel particolare alcolico?"
"Con tutto il rispetto Signore. La legge dell'Alleanza non è la mia legge."
Riesco a strappargli un grugno, qualcosa simile ad un ghigno, ma lontano da un sorriso. Ma sembrava soddisfatto.
"Ricordati che una volta in campo, non sarai più un uomo, ma un soldato. Un numero, un grado."
E' sempre una questione di numeri.
"Non me ne frega un cazzo se vedendo del sangue piangerai come una femminuccia, se ti vedo piangere come una femminuccia sarò io stesso a metterti un fucile su per il culo e a farticagare piombo. Io sarò il tuo più alto superiore, sarò il tuo nuovo PadreEterno..."
"Io non credo in Dio, Signore."
Gli strappo un nuovo ghigno. Si alza e si avvicina. Mi tira un pugno sullo stomaco che mi piega in due e mi costringe a cadere in ginocchio. Ma non un verso.
"Ho chiesto la tua opinione Soldato?"
"No Signore!"
"Credi che mi interessi se credi ad una checca nata duemilacinquecento anni fa, Soldato?"
"No Signore!"
"Allora non siamo duri di orecchie Soldato. Interrompimi o contraddicimi un'altra volta e il piombo lo caghi lo stesso Soldato! Ed ora alzati da terra e smettila di sbavare, perDio!"
Mi rimetto in piedi.
"Ai suoi ordini Signore. Non succederà più Signore."
L'Ammiraglio torna a sedere dietro la sua scrivania e scarabocchia qualcosa. Mi guarda e poi torna a scrivere. Poi mi allunga sulla scrivania un modulo.
"Il Tenente McAllister sarà il tuo diretto superiore. Si occuperà di tenere in riga voi piloti. Riceverai un addestramento base per non crepare alla prima pallottola e poi sarai addestrato ad essere un pilota da guerra. Non quelle batterie ad acqua che avrai usato durante i tuoi traffici. Dieci mesi ti renderanno un Browncoat con le palle quadrate."
Io annuii senza aggiungere niente.
"Beh?! Ti è caduta la lingua Soldato SenzaDio Wright?"
"No Signore. Certamente Signore."
"Partiamo tra due giorni da Shijie. Vai dalla tua donna e scopa Wright. Perchè poi non avrai tempo neanche di farti le seghe nei cessi delle contraeree. Ed ora sparisci dalla mia vista."
Un saluto militare sdentato, visto prima di entrare e che simulavo da far schifo. Ma l'Ammiraglio sotto la scorza di ferro e cemento, dallo sguardo sembrava aver apprezzato.

Un mezzo annuire del capo a McAllister, sotto i suoi tre metri di terra. Poi giro i tacchi e mi avvio lentamente verso lo spazioporto. Avrò del tempo per passare da qualche puttana prima di partire.

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