lunedì 24 settembre 2012

La resa è il tradimento.

"Per questa volta ti è andata bene Red, ma la prossima volta evitate di fare gli stronzi solo in due."
Bolton sembra mia madre quando si impegna. Però ha ragione. Sembrava che fosse di nuovo tutto come anni fa, in guerra. I Marines e gli Indipendentisti. Ma questa volta c'erano solo fottuti mercenari pagati per far scorrere sangue.
E poi i fucili, le granate, il fuoco, le esplosioni. I cadaveri.
Non ci abitua mai a tutto questo; muoversi sul filo del rasoio rischiando la pelle ogni volta che si sente il tuono dei fucili che fanno fuoco. Non ci si abitua mai del tutto; eppure per noi sembra quasi normale.
Zoya è brava. E' stata un Phantom ma Jack sembra fidrasi abbastanza per averla portata qui sù con noi. Potrebbe essere un buon acquisto per i Diavoli. Potrebbe.
Ammaccature, graffi e ferite di poco conto. Tutta roba che in un paio di giorni non lasceranno neppure cicatrici evidenti. Nulla in grado di fermarci per continuare a fare il nostro dovere su questo pianeta. Non arriveranno i Marines, ma se lo faranno, non renderanno Bullfinch come Shijie o Shadetrack.

Ho bevuto alla salute dei compagni browncoat caduti oggi, ieri o l'altro ieri; di quale fazione dei Rose non importa. Sessantanove fino ad ora. Settanta uomini che ci tengono d'occhio e che si aspettano grandi cose da quelli come noi che sono ancora vivi. I milioni di altri compagni, morti durante la guerra, che si aspettano che le loro famiglie ancora su questo 'Verse abbiamo l'agnoniata indipendenza e libertà.

Non li possiamo deludere. Non possiamo tradirli. Arrendersi significa tradire.

E la guerra non aspetta gli uomini, perciò meglio che torni di sotto, sulla strada, a vegliare che la cittadininanza dorma un'altra fottutissima notte, tranquilla.

domenica 9 settembre 2012

I Pirati bevono Whisky

Una foto della guerra. Probabile che fossero le prime settimane d'arruolamento, quando ancora la guerra non ci aveva logorati. Volti di giovani soldati sorridenti. Soldati semplici, i primi che cadono sul campo. Volti di giovani fantasmi, dei quali si son salvati solo una manciata. Ci sono i gemelli Carson, Bolton, West, Logan. Chissà che fine ha fatto West. C'è anche Halley.
"Ponte di comando, qui Gixus One. Pronti al decollo."
Sturges. La Serenity Valley di molti piloti.
"Ehy Wright, mi hanno detto che a Blackrock ne hai fatti fuori un bel pò!"
"Non più di quelli che avrebbero fatto fuori me, Halley."
Tra i piloti c'era ancora troppa convinzione che Sturges avrebbe svoltato a nostro favore. Io però con la caduta di Blackrock cominciavo a dubitare nella nostra vittoria. Sapevo che avremmo perso anche nello spazio; speravo di avere torto. Ed io sapevo anche di non essere il migliore, così come non era Halley il migliore. Eravamo bravi, ma non i migliori.
"Ah-ah Wright, bel colpo! Con questa stiamo a cinque!"
"Attenzione che qui ci lookano ogni tre per due!"
Mai come quella volta ero agitato. Navi nemiche d'appertutto. Laser e siluri guizzanti che sfioravano la plancia per schiantarsi altrove. Esplosioni, rottami e corpi fluttuanti.
Ma noi eravamo bravi. Non i migliori, ma bravi. 
"Due siluri e tre colpi di batteria Capitano. Fanculo!"
Ma essere bravi non è mai sufficiente in quelle circostanze.
"Atterriamo Halley. E se non ci muoviamo, qui ci fanno saltare in aria."
Ma in due non siamo bastati per salvarci entrambi. Lo schianto dell'atterraggio d'emergenza fu fatale per Halley. A lui è bastata una trave in un polmone per farlo morire soffocato dal suo stesso sangue. A me non è bastato lo squarcio sullo stomaco, la ferraglia ardente dalla quale mi sono tirato fuori o i due giorni a marcire su quel pianeta. Analgesici. No. Non ricordo di essere sopravvissuto su quel pianeta. Magari sono morto per davvero.

Una foto vecchia di otto anni. E' passato un bel pò di tempo, sono cambiate molte cose. Ma almeno in quel tempo i pirati bevevano rum e i commercianti bevevano whisky. Ora i pirati bevono whisky ed i commercianti fanno i pirati. Prima della guerra i pallettoni non si sprecavano.

sabato 1 settembre 2012

Un Wright si riconosce...

Tornato da scuola, ero andato al capanno di mio padre, per aiutarlo a finire di scuoiare i lupi; finimmo alle tre, c'erano sette lupi da ripulire prima dell'alba. La domenica non si faceva scuola, mi piaceva passare del tempo col mio vecchio.
"Zio Back domani va a Bullfinch. Posso andare?"
"Quanti giorni?"
"Solo tre. Mi ha promesso che mi fa vedere come si guida la White Wolf."
Il vecchio sorride e poggia sul tavolo il coltello. Si lava le mani in una bacinella. Poi si accende una sigaretta. Per poco non si da fuoco alla folta barba bionda che gli riempiva la faccia.
"Fottuti cerini di Hall Point."
Sbraita, per una manciata di secondi per poi annuire.
"Parla con tua madre domani mattina."
Ero felice. Saltellavo. Hust "Abjorn" Wright era tanto grosso quanto buono, calmo e pacato. Non l'ho mai visto crucciato o incazzato. Solo qualche sbraito di tanto in tanto.
"Back ti porta dove? Quando? Per quanto tempo? Ma non lo sa che tu stai studiando? Oh ma ora che lo prendo mi sente, a metterti queste strane idee in testa! Misericordia divina!"
Mia madre invece sapeva sempre come smontarmi. Jane Winston, l'esatto contrario di mio padre. Dura, imperiosa, autoritaria.
"Avanti signora Wright, lascialo andare."
"No mister Hust. Tuo fratello mette sempre strane idee in testa a Red."
Un dibattito così poteva andare avanti per ore.
"Avanti dolcezza! Che piaceva anche a te passare del tempo nella plancia di comando quando Back se ne andava a dormire."
Lui la punzecchia, lei che borbotta. Perfino il mio vecchio si sarà preso un paio di pugni nello stomaco da mia madre, ma rideva.
"Va bene va bene. Vai pure con tuo zio. Ma solo per questa volta e senza che ci prendi gusto. Se non era perchè andavate a Bullfinch col cavolo che ti ci mandavo!"
Un dito che si muoveva nell'aria con fare di ammonizione tetro ed austero. Annuivo, le davo ragione. Avevo vinto la prima piccola battaglia e mamma si doveva abituare alla cosa. Un passetto alla volta.
"Dirò alla signora Inga di farti lezioni di pome...ehi biondino! Dove scappi sto parlando con te!"
Ma ormai ero già fuori, per vantarmi con altri ragazzini che sarei andato nello spazio con la White Wolf.
Ed il giorno dopo era quasi un sogno ad occhi aperti, il decollo della nave ed i colori rossastri dell'atmosfera bucata; e poi St. Andrew di un colore bianco, quasi una perla vista attraverso gli oblò.
Mia madre non si abituò mai a mandarmi nello spazio sempre più spesso, al contrario di mio padre che invece aveva già capito che ero tale e quale a lui. 
"Un Wright si riconosce," - Dice sempre mio zio. - "un Wright è nato per lo spazio".
E pensare che da una Evolution scassata, sono arrivato ad una Brigade appena sfornata. Per una manciata di secondi mi sembrava di essere quel ragazzino davanti alla perla bianca del pianeta natale; ma poi riaffiorano altri vecchi ricordi, ed allora è meglio tornarsene a dormire.