domenica 27 gennaio 2013

Smoke

Il vecchio di Hall Point è sparito, la sua bancarella ripulita e sostituita da un nuovo, giovane e sbarbatello, lacchè dello Skyplex. Trafficava tabacchi a basso costo diversi dalla Starscreapers: la cosa gli è costato il posto, almeno.
"Ehi Capitano! Vieni a trovarmi qua giù solo quando ne hai bisogno!"
"Jò, venire in questo buco di roccia per annusare il pessimo odore di questa merda piace a me non più di quanto piaccia a te."
Jo Facciadicane lo chiamano.  A Sunset Tower non c'è una nave cargo che non abbia trasportato per lui almeno un carico di pessimo e ammuffito tabacco 'rimmer. Noto strozzino della Baraccata, dicono che abbia un bel po' di fucili puntati dietro al culo e che gli abbiano già scavato una fossa in attesa di riempirla. Sono però almeno dieci anni che è più in salute della gran parte della gente che lo vorrebbe morto.
"Che fine hanno fatto i due Carson? Non te li sei portati dietro questa volta."
Il vecchio ride. Io sento che la mano potrebbe estrarre la python da un momento all'altro.
"Posso indirizzarti sulla loro strada quando ti pare, Jo."
Jo si alza e con passo claudicante si piazza di fronte a me. L'età ed il pancione di chi si è impigrito sugli agi del denaro lo rendono poco credibile quando si rizza sulla schiena e assume un'espressione seria, di sfida. I quattro scagnozzi nella stanza stringono il fucile delle automatiche. Potrei sentirne la canna fredda sulla schiena anche a metri di distanza
"Sei sempre stato un tipo piuttosto simpatico. Sono contento di rivederti qui."
Sorride: orrendi denti gialli che si alternano con placche d'oro.
"Facciamo in fretta."
Apre il braccio, mi fa cenno di seguirlo.


Avevamo lasciato il campo militare su Shijie da poche ore per raggiungere la Stazione Spaziale Indipendentista al confine con i mondi centrali. Insonne e nervoso; avevo deciso di passare la notte in giro per la Tomahawk.
"Nervoso Soldato?"
"Snervante."
"Ah, quindi non vedi l'ora di riempire di piombo qualche Culo Blu."
"A quello ci pensate voi. Io sono solo un pilota."
L'uomo si sfila dalla tasca un pacchetto di sigarette, offrendomene una.
"Senza piloti, avremmo perso in partenza, Soldato..."
"Wright."
"West."
"Grazie ma non fumo..."
"Avanti, che non saranno di certo queste ad ucciderti."

"Ti ho chiesto quale cazzo di tabacco vuoi, Capitano!"
Scuoto la testa, massaggiandomi la fronte sudata. Siamo già arrivato nel magazzino del trafficante, senza quasi accorgemene.
"Black Mamba dieci, un chilo. E..."
Un pacchetto nero, con l'inconfondibile C marchiata sul pacchetto.
"...ed un paio di Serenity."
"Fumi ancora le Cheltenham, Wright?"
"Non saranno di certo loro ad uccidermi."
Il trafficante mi guarda. Lo fa per pochi secondi. Poi prende i due pacchetti neri e me li passa.

giovedì 17 gennaio 2013

First Khan

Declan Khan.
Khan.

Perchè quel nome non mi è nuovo?

Blackrock, Tombstone. Il fronte.
La battaglia aveva infuocato per due giorni interi e neppure la notte i soldati dormirono per tenere le barricate intatte. Io ero appostato su una delle tre artiglierie da terra, fisse. Il nostro compito era quello di tenere lontani i blindati pesanti della Flotta. Ne avevo fatte saltare due. Una manciata di colpi e poi esplodevano.
Ma il terzo corazzato aveva resistito alla scarica; prima di esplodere aveva lasciato il tempo ai cinque uomini di uscire e di proseguire lo sfondamento. Due mi colpirono di striscio sopra le spalle prima di essere riempiti di piombo dalle unità di fanteria messe a copertura dell'artiglieria. Gli altri tre si barricarono dietro ai resti del blindato distrutto.
I tre Blues resistettero ferocemente fino all'alba; poi uno dopo l'altro anche loro caddero. L'ultimo a cadere fu il Tenente della squadra, spazzato via da una raffica dell'arma pesante mossa da me.

Uccidere un uomo è diverso dall'affondare una nave. Uccidere un uomo in carne ed ossa è più difficile che affondare una scatola di metallo con decine di uomini. E' assurdo. Non avevo mai ucciso un uomo a sangue freddo. Quel corpo maciullato restò davanti alle barricate fino alla notte seguente quando la battaglia cessò e riconsegnammo i cadaveri dei soldati ai loro commilitoni.
Il casco della tuta d'assalto si era sfondato sul volto di quell'uomo. Non so che faccia avesse avuto prima che la carne si fondesse con proiettili e kevlar rinforzato. Ma lessi le piastrine metalliche che aveva addosso.
Richard Khan.
Khan.

Ma il 'Verse sarà pieno di Khan, così come il Core.

Strizzacervelli

Odio gli ospedali del Core.
Sembrano fottuti labirinti. Ho perso un'ora tra questi dannati piani e corridoi. E per fortuna che quelloLì doveva starsene al quinto piano. No...forse la Khan aveva detto al primo...chi se ne frega. Tanto sono solo fottuti strizzacervelli.
"Buona sera Capitano Wright. E' in ritardo."
Quel muso giallo mi sta guardando da dietro la sua scrivania. ha due trapani al posto degli occhi.
"Hai qualche altro impegno Dottor Lì?"
"Sono anche le ventidue pass..."
"Vuol dire che mi farai perdere meno tempo."
Il tono cupo non facilita l'approccio iniziale. Il dottore comincia già a scrivere qualcosa sul suo taccuino.
"Si allunghi pure sul lettino."
E di rimando lui cerca di sembrare accomodante e gentile, mostrando un perfetto sorriso di circostanza. Sbuffo sonoramente e storco il naso.
"Sto bene in piedi."
Diffidenza e nervosismo scaturito da quell'ambiente ostile. Il dottore appunta qualcos'altro e si sposta dalla scrivania.
"Insisto."
"E chi se ne frega."
Non mi accorgo neanche di grattare furiosamente sotto il polsino della camicia, arrossando maggiormente la pelle del polso.
"E' nervoso Capitano. Sono io a farle questo effetto?"
"Un corer strizzacervelli pagato per farsi i cazzi miei."
Mi gratto il muso, osservandolo dall'alto nel bel mezzo della stanza; lo sguardo che vaga intorno e di nuovo alla porta per vari secondi.
"La consideri solo una formalità. Non ha niente da temere da...uno strizzacervelli come me no?! Ma se non supera il mio test, lei non gareggerà alla Race."
Di nuovo un moto di stizza sul viso, istintivo e spontaneo. Mi avvicino al divanetto solo per poggiarci le chiappe e restare seduto. Tiro fuori dalla tasca una sigaretta per accenderla. Il Dottore con un telecomandino accende il depuratore dell'aria.
"Arrogante, aggressivo e scontroso."
Il dottore legge quel qualcosa che fino a quel momento aveva scritto. Il perfetto inglese, istruito e forbito e quell'atteggiamento professionale fino alla nausea.
"E vediamo un pò ancora. Nervoso: gli sfoghi sotto il colletto e sui polsi dimostrano come lei non si senta per niente a suo agio nell'ambiente dei Core worlds. Osserva continuamente l'uscita, a rafforzare la mia tesi riguardo al disagio che lei sente nel trovarsi rinchiuso in un luogo potenzialmente ostile per lei e con persone che lei considera estranei e inferiori."
"Ti sbagli. Io non ti considero inferiore. Considero inutile però la mia presenza qui."
"Colloquio informale con un perfetto sconosciuto. E' una forma di reiterata mancanza di rispetto."
"Questo secondo la vostra idea di superiorità."
Il dottore tace, per appuntare qualcos'altro sul suo taccuino.
"E' evidente che a lei non piace Horyzon. Perchè ha deciso di partecipare alla gara?"
"Sono un pilota, sono bravo e perchè sono cazzi miei."
Rialza lo sguardo su di me, mi buca di nuovo con quel suo sguardo perforante e che di nuovo mi provoca un profondo stato di nervosismo. Lui lo percepisce e se prima cercava di mettermi a mio agio, ora cerca di mettermi sotto pressione. Odio gli strizzacervelli.
"Guarda che un pompino non te lo faccio, Dottore!"
Il dottore sorride, suffusamente. Scrive qualcos'altro sul suo foglio e poi chiude il taccuino.
"Lei avrebbe bisogno di prendersi una vacanza Capitano. E' sotto stress oltre ad avere chiaramente qualche problema a rapportarsi con questo pianeta."
"Non ho mai pensato di trasferirmi a Cap City per più di qualche giorno infatti. E dopo la gara mi farò una bella vacanza coi soldi della vincita."
Questa volta è il dottore a sbuffare e a scuotere il capo.
"Può andare Capitano. Le auguro una buona serata."
"Come no..."
 ...sicuramente però la serata comincia bene, non dovendo più avere a che fare con un fottuto strizzacervelli!