domenica 9 giugno 2013

The Walls

Sento che le forze tornano. Estratti i proiettili e messa quella diavoleria medica il dolore sta diminuendo.
Ho provato a mettermi in piedi oggi. Sono caduto solo sei volte. E' un buon inizio.

Jack mi ha mandato un avvocato.
L'ho dovuto mandare a fanculo sette volte prima di capire che è l'avvocato di Jack.
Non mi farò difendere da lui, non mi serve un avvocato.

Mi hanno tolto dall'infermieria, occupavo posti troppo comodi.
Mi hanno risbattuto in una piccola e bollente cella. E' provvisoria: so che la prossima meta è Fargate.

I giorni passano lenti come una tortura.
Penso a Fargate e penso ad Eolen.
Le avevo promesso che sarei stato migliore con mio figlio di quanto lo fossi stato con lei.
Mi ero ripromesso che avrei cresciuto un figlio da buon padre.

Penso a Fargate e penso all'Almost Home, ai miei compagni.
Ho trascinato Vandoosler in questo casino, non saputo gestire la situazione.

Penso a Fargate e a ciò che mi aspetta su quello scoglio di massima sicurezza.
Non durerò che qualche mese, poi ritroveranno il mio cadavere con la testa spaccata insieme ai sassi dei detenuti.
E se invece uscirò, mio figlio non saprà che faccia ha suo padre.
Se uscirò i miei compagni potrebbero essere già tutti morti. Ed io vivo. Di nuovo.

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