martedì 11 giugno 2013

Dieci minuti

Bolton mi aspetta ad un tavolino della sala degli incontri; con lui c'è l'avvocato di Jack.
Mi guardano straniti, zoppicante fino alla seggiola sulla quale vengo spinto da uno dei secondini.
"Fatevi bastare i dieci minuti."
Ordina la guardia, prima di allontanarsi e controllarli da tre metri di distanza.
"Vi siete fatti settimane di viaggio per perdere dieci minuti con me. Siete delle teste di cazzo."
Bolton mi allunga una sigaretta Black Mamba. Con un cerino me l'accendo.
"Fai schifo Red. Da quant'è che non mangi? E poi...ha la faccia d'un cadavere. Non durerai un mese."
"E' da quando sono entrato qui dentro che mi dicono che non durerò un mese. Ed invece? Quanto tempo è passato? Ogni mese mi dicono che non durerò un altro mese."
Soggigno, tossisco. Aspiro avidamente quella sigaretta. Non fumo da mesi.
"Come stanno tutti?"
L'avvocato mi guarda, annuisce.
"Hai qualcosa che ritieni debba riferire Wright?"
"Si: di starmi alla larga. Di stare alla larga da questo buco."
Un'occhiata torva a Bolton, severa. Un'occhiata di richiamo e di quelle che annunciano una cazziata epica.
"La vecchia di Winter dice che è spiccicato a tuo padre quando l'ha tirato fuori da sua madre. Ha ciuffi biondi e occhi verdi."
Eolen è rossa, ma gli occhi verdi sono i suoi. Inspiro dalla sigaretta. Tossisco fuori il fumo. Ho perso l'abitudine al fumo. Rilasso la schiena ammaccata sullo schienale della seggiola. Sorrido, piango come un bambino per dei secondi.
"Stai dritto con la schiena, Wright!"
Mi ordina Harry, con forza e della rabbia. Io annuisco placidamente e mi rimetto dritto. Mi asciugo gli occhi. Lo guardo interrogativo. Harry annuisce. Si avvicina e abbassa la voce, si copre il labbiale.
"Olvir. Pensava andasse bene. Eventualmente Hust, semmai servirà in futuro."
Olvir...Guerriero Fortunato. Sorrido. Annuisco.
"Ricordi cosa ti avevo chiesto, Harry?"
"Se fin'ora forse ti sembrava inutile portare le chiappe fuori da qui, adesso vedi di fare del tuo meglio. Io sono una merda come padre. Non voglio fare il padre. Intesi?"
"Fine della rimpatriata femminucce. Tu Wright te ne torni in cella."
E vengo trascinato fuori a forza, afferrato per il braccio malconcio ovviamente. Fa male, un male cane. Un rottame da macello. Ma non morirò su questo fottuto scoglio.

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