venerdì 27 settembre 2013

Bullet into the shotgun

La Selene del Capitano Green verrà a recuperarmi domani sera, lasciandomi così le ultime ore per stare con la mia famiglia. Ho già dato tutte le disposizioni a Manto Rosso per organizzare il villaggio nel caso remoto in cui anche Icewolf vedesse piombare su di sé le navi dell'Alleanza.

La cena è stata consumata con particolare freddezza e silenzio e con il piccolo Olvir che cerca di attirare su di sè l'attenzione per alleviare i nervi tesi tra i suoi genitori. Ma Eolen non parla, non prima che il piccolino sia a letto e restiamo da soli.
"Chi è Sheena?"
"Un cadavere."
"Per essere un cadavere era anche piuttosto bella. Perchè ti cercava? Sembrava anche piuttosto insistente. Sapeva che fai parte dell'Esercito e sapeva che sei tornato qui. Esigo delle spiegazioni."
"Eolen, per gli Dei, l'unica donna che conoscevo e che aveva quel nome è morta. Chiedi a Harry: lui a Serenity Valley c'ha rimesso solo un occhio, ma molti del suo equipaggio non sono stati fortunati come lui.
Mi avvicino a lei, la stringo tra le braccia. Lei mi accarezza la nuca, guardandomi negli occhi profondamente. Io annuisco.
"Chi era allora Sheena? Perchè Jorfag la conosce, Harry la conosce ed io è la prima volta che ne sento parlare? Perchè ti cerca?"
"Non lo so, ma lo scoprirò presto. Per quel che riguarda il resto...
Mi stacco da lei, mettendomi a sedere di fianco al camino. Lei fa lo stesso attendendo spiegazioni. Il con calma comincio dal principio.

Dopo l'addestramento sommario nella capitale di Shijie, Smullyan, il 15th Reggimento Polaris che contava il maggior numero di Piloti, venne mandato quasi completamente al confine con i pianeti del Core alle coordinate che, stando all'Intelligence korolevita, doveva essere il varco che ci avrebbe permesso di entrare nel sistema Centrare ed attaccare il cuore dell'Alleanza. Arrivare a Xanto fu relativamente facile. Io ero un soldato semplice, addetto all'artiglieria di plancia. Dopo giorni nello spazio passati ad abbattere le difese del sistema stellare e del pianeta ormai a pochi parsec di distanza, la Tomahawk del Capitano Coleman era stata affondata seppure parte di noi, del suo equipaggio, recuperato e riportati sulla nave madre.
Io e Bolton, insieme ad altri soldati, aspettavamo nella sala grande gli ordini del Tenente McAllister per sapere come sarebbero state risuddivise le truppe secondo gli ordini dell'Ammiraglio Markolf in vista delle successive battaglie. Ed è lì che la vedemmo per la prima volta, seduta a non più di cinque metri da noi.
"Ah Red, non sai cosa darei per portarmi quella donna in cabina."
"Per gli Dei Harry, è un soldato."
"Si ma ha un bel culo. E poi cosa si aspetta l'Esercito da noi? Che passiamo mesi, anni, chiusi nel cesso ad ammazzarci di ..."
"Harry ha ragione, Red!" - Ed ovviamente Carson è completamente d'accordo con Bolton, accompagnato dal pugno di assenso, sul tavolo, di un Logan sbuffante - "Scommetto venti pesos che uno di noi tre riesce a portarsela."
"Zitti che vi sente!
Le si volta. Ci guarda: siamo stati sentiti.
Un sorrisetto bastardo sulle labbra strizzandoci l'occhio con fare ammiccante. Poi si alza, si avvicina a noi.
"Fottetevi, ragazzi. Siete delle mezze checche corer voi."
Logan si fonda in sua direzione, la avvicina e le sussurra qualcosa che non sentiamo. Le conseguenza è che Logan si prende una brutta ginocchiata alle palle. Noi ridiamo, lui colto dalla vergogna si allontana raggiungendo altri commilitoni. Ma la ragazza non si ferma, prendendo posto al tavolo con noi.
"Ho un bel culo, stavate dicendo?"
"Si...beh...no...cioè..."
"...hai un profilo notevole..."
Bolton e Carson farfugliano imbarazzati, intimoriti di poter fare la stessa fine di Logan. Io resto zitto, gustandomi la loro figuraccia.
"Well, boys. Mi fa piacere sapere che almeno qualcuno ci tiene alle proprie piccole e misere palle."
A salvare i due soldati dalla vergogna eterna è McAllister con in mano le varie liste.
Elenca i vari plotoni d'aviazione fino alla nostra.
"Equipaggio della Tomahawk Black Guardian: Capitano Fretherick Jackson."
Poi ci guarda. Ci mette poco ad inquadrare Harry per primo. 
"Harry Bolton: pilota timoniere."
E man mano che la lista scorre i soldati si mettono in piedi.
"Red Wright: artigliere."
L'equipaggio viene formato lentamente. Meccanici, soldati d'assalto, piloti delle Light Cruiser di supporto.
"Sheena Rogers: pilota sensorista."
E la misteriosa donna si alza in piedi a sua volta, annuendo e rispondendo come gli altri con un Signore marziale e crudo. Io e Bolton ci guardiamo. Poi le guarda noi.
"Un sorriso, boys. Siamo sulla stessa barca ormai..."

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