lunedì 27 maggio 2013

Dick Fall

Libero la cabina dalle ultime scartoffie.
Non c'è mai stata tanta roba a parte le rotte navali e qualche chilo di tabacco sintetico. Pochi abiti di ricambio; delle munizioni.
Bolton ha finito molto prima di me, a liberarsi la cabina, per recarsi in plancia di comando a controllare la rotta navale. L'ultima rotta navale con la Firefly.
"Right Harry?"
"No ma...right."
Prendo posto di fianco a lui, al timone e ai sistemi avanzati. Muovo le cloche della nave ancora immobile ad ancorata. Poggio la schiena sullo schienale del sedile.
"E' il secondo mese che pago di tasca mia l'equipaggio Harry. E tu stai al secondo mese che non ti pago proprio."
"Ne abbiamo passate di peggiori, Red. Avremmo superato anche questo."
"Non afferri il problema o forse io mi sono spiegato male. Te lo dirò in maniera più semplice. L'ultimo lavoro decente risale a secoli fa, il trasporto per la Blue Sun. Poi è stata robetta da poco. La sickbay è inutilizzabile e tra meno di due mesi dobbiamo dire addio anche ai booster. E quando gli ASU friggeranno, chi li paga i componenti che servono per farlo riparare da Sun?"
Bolton abbassa lo sguardo e serra la mascella, ma ascolta in silenzio. Annuisce appena.
"E poi siamo in guerra Harry. Sono un ricercato, la mia nave è ricercata. Bisogna fare una scelta. Dovevamo farla molto prima. Probabilmente se avessimo venduto la Dick Frick prima per sistemare la Legion meglio, adesso la Brigade non sarebbe ridotta in mille pezzi."
Allungo una mano sulla spalla del biondo, un paio di pacche. Lui adesso mi guarda, storce le labbra sconsolato.
"E' la seconda volta che la metti via questa nave. Ma la prossima volta non la potrai rimettere in piedi semplicemente dandole del trizio."
 Scuoto la testa.
"Non ne ho intenzione, Harry. Quando la guerra finirà, io non volerò più. Tornerò a casa da mia moglie e dalla mia famiglia. Sono stato lontano da Icewolf per troppo tempo."
"E se la guerra non finisce."
"La guerra finisce sempre in un modo o nell'altro, per chi la combatte."
Lui annuisce, un paio di volte.
"Ci separeremo, quando Dio vorrà."
Annuisco. Lo so. Mi alzo. Mi avvio fuori dalla pancia. Mi accendo una sigaretta, nera.
La guardo prima di scendere, la giro per l'ultima volta per intero in ogni suo angolo.
Penso a ciò che sarei diventato se non fosse mai scoppiata una guerra.
Pensavo che sarei morto come contrabbandiere, con una ciurma di idioti scalmanati proveniente da tutto il 'Rim. Mi accorgo che sono passati dieci anni da quel tempo.
Lascio che l'airlock si chiuda ed osservo la stiva nera sollevarsi dalla tower di Safeport. la seguo sollevarsi fino a scomparire nella nebulosa planetaria. Poi è tempo di andare a bere. Di dormire. Di dimenticare.

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