giovedì 30 maggio 2013

Civiltà

La Wyoming di Frìda atterra poco distante da dove è stata ancorata l'Almost Home e con un'abilità tale che quasi non mi stupisce. Sorrido: un Wright al timone si riconosce. La nave è tenuta bene, con tanto di corazza ablativa, booster; mia cugina ricordo che mi aveva accennato ad un computer per eludere i siluri. Credo che se la stia passando meglio di quanto mi aspettassi.
"Mi spieghi come diavolo fai a tenere il Browncot con questo dannato caldo, Rognvaldr?"
"E tu da quando porti la gonna?"
"Devo fare scalo su Victory, cugino. Lì le donne con i pantaloni non è che vengano viste tanto bene."
E' un pilota navigato; giovane, ma navigato. Perlomeno mi ha ascoltato quando le davo tutte quelle dritte su come tenere in orbita quelle bagnarole.

Pranziamo velocemente e mentre io aiuto Frìda a caricare delle casse nella sua nave, gli altri proseguono con gli ultimi preparativi in vista del recupero del campionamento su Shijie. Col Browncoat fa caldo, resto in canottiera.
"Io tutte quelle cicatrici sulle braccia mica me le ricordavo, Red..."
"Quando mi hanno abbattuto a Sturges; le lamiere della nave."
Lei annuisce, tacendo per un bel pò di secondi e tornando ad agganciare le casse nella stiva. Io dopo qualche secondo la riguardo.
"La resistenza del nostro pianeta..."
Mi esce all'improvviso, quasi istintivamente.
"Tu l'ha vissuta. Raccontamela...ancora una volta. Non la ricordo bene..."
Storco le labbra; ancora quella sensazione di inadeguatezza. Non c'ero a St. Andrew, così come non c'ero a Serenity Valley. Spedito su altri pianeti a combattere altre battaglie come molta della gente che conoscevo. Lei annuisce, si siede su una cassa. Io mi accendo una Cheltenham nera e mi siedo di fianco a lei. Racconta.

Shijie era caduto, Shadetrack firmava la resa e la sola gente di Blackrock, rimasta a Blackrock, resisteva strenuamente in una guerra partigiana. Sturges aveva richiamato a sè i piloti Indipendentisti.
Nessuno a Flame dimentica gli Avenger atterrati nella capitale, ed i plotoni di Bluejacks che si sparpagliavano lungo il perimetro; nessuno dimentica i soldati della Flotta che rastrellavano la gente dalle loro case per radunarle in piazza. Nessuno dimentica l'accento di quel Comandante, Xavier Hudson, della stessa tonalità dei coroniani dell'Hunter's League.
"La civiltà è giunta a voi. Siamo venuti a salvarvi da voi stessi. Se vi arrendete e consegnate la città ed il pianeta, in meno di ventiquattro ore lasceremo questo scoglio ghiacciato."
Silenzio. Nessuno fiata. Poi improvvisamente qualcuno si azzarda a inveire contro l'invasore. Parte un ascia che si infila proprio sul volto di uno degli ufficiali. I Blues aprono il fuoco sulla folla. Morti e feriti. Flame viene occupata ed i rappresentanti delle tribù fatti prigionieri. Ma la voce si espande in pochi giorni, più velocemente di quanto i Culi Blu avessero potuto organizzare un'offensiva efficace su quel pianeta ostile e mortale. Frìda mi racconta di come lei si sia nascosta nella Grande Casa di Icewolf per ascoltare i discorsi dei rappresentanti delle famiglie, davanti al Capo. La lunga barba bianca del vecchio Karr entra in contrasto con il nero delle pelli di cui era vestito: le pelli del Sacro Lupo Nero.
"Uccidiamoli. Uccidiamoli e diamoli in pasto ai lupi!"
Ruggisce Mundur manto rosso.
"Non sono stati cinque orsi a fottermi. Che Thor mi fulmini se questi sbarbatelli metteranno mai piede oltre Wolfwall e ad Icewolf!"
Dagvir l'immortale sbatte il pomolo della enorme ascia bipenne a due mani sul pavimento, quasi fosse una piuma.
"Valhalla! Valhalla!"
Tutti gli uomini in quella sala sarebbero pronti a morire pur di difendere la loro casa.
"Se gli antichi Dei vorranno" - La voce di Karr è maestosa; l'anzianità non ne ha minato la potenza - "ci uniremo a loro e ci prepareremo al Ragnarock. Ma questo saranno gli Dei a deciderlo. Non l'Invasore."
Il vecchio Karr si alza in piedi fiero come un vecchio leone.
"E non morirò su una fottuta sedia a dare ordini ai miei Figli. O in un letto nella mia stessa merda. Dagvir: voglio la tua ascia migliore."
Vedo Frìda emozionarsi a quel punto del discorso, eccitarsi nel descrivere la scena. Le asce ed i martelli che battono sul pvimento come tamburi e urla di acclamazione per il Capo del loro villaggio. Dagvir cede la sua possente ascia a Karr, ed afferrata quasi fosse uno stuzzicadenti. In piedi Karr potrebbe superare di molto i due metri: Karr la montagna.

E' raro vedere tutti quei villaggi, sparsi e separati, unirsi. Eppure contro l'invasero ancora una volta lo fanno. L'Alleanza inizia la propria marcia di conquista da Flame, con un discreto numero di uomini. I primi villaggi cadono ma non senza resistere; ma cadono velocemente data l'arretratezza bellica. Il villaggio di Cold Water e quelli limitrofi vengono saccheggiati e razziati per permettere alle truppe alleate di continuare la marcia.
Una marcia lunga e tra la neve, resa difficile dagli assalti silenziosi dei cacciatori saint abituati a quelle condizioni al contrario di soldati del Central. La guerriglia costringe il Comandante Hudson a fermarsi presso le Paludi Nere, nel villaggio di Black Fen, che a sua volta cade sotto l'attacco nemico.
L'Alleanza probabilmente sa che attendere è la mossa migliore. Ma non sa che l'inverno glaciale è alle porte. I saint non attendono ed attaccano frettolosamente i Blues stanziati a Black Fen. Le perdite sono tantissime e l'Alleanza fa l'errore di sottovalutare l'orgoglio degli autoctoni.
L'avanzata a marce forzate continua, in diverse settimane l'emisfero centrale è stato conquistato e le forze del pianeta diminuiscono. L'emisfero nord però è quello più duro da attraversare. Molte unita di fanteria infatti vengono inghiottite da crepacci nascosti dalla neve; altre unità sprofondano sotto la crosta gelida dei mari ghiacciati. Wolfwall, la cascata del lupo, divide in due la zona nord: ad est Icewolf ed altri villaggi sparsi, ad ovest il Monte Agnar ed i feroci e temuti giganti della tribù dei Raanish.
Le due tribù principali non sono mai andate d'accordo per via di incomprensioni riguardo il possesso di Wolfwall. I primi ne reclamano il possesso per via della sorgente, posta sul loro monte; i secondi ne reclamano la proprietà perchè gran parte del fiume attraversa la vallata dove si diffonde la loro caccia.
Eppure l'invasore a Wolfwall ha temporaneamente allontanato quell'ostilità interna.
Ciò che accadde a Wolfwall nessuno lo sa con precisione e la storia è stata miticizzata dai partecipanti, mentre nessun sopravvissuto della Flotta osa parlarne ad alta voce.
"Gli uomini orso scesero dal Monte Agnar con armi fiammeggianti. Frecce infuocate intanto riempivano il cielo e la terra."
Pochi sapevano che a Wolfwall c'erano fuoriuscite di gas naturale, abbastanza per rendere l'aria infiammabile. Le frecce infuocano l'aria e così le piante. In molti secondi l'atmosfera diventa bollente su quel campo di battaglia e gli autoctoni sfruttano quella strategia per diffondere il caos tra i soldati. I lupi dei cacciatori attaccano i soldati, le asce si infrangono sugli elmetti rinforzati sfondandoli. Urdnot e Kall sono in prima fila con asce enormi cosparse di pece. Gli uomini orso. Ma nonostante il vantaggio tattico, le armi alleate sono superiori. Kall si fa strada verso Hudson a colpi d'ascia e facendo volare teste, recuperando proiettili su proiettili dai soldati; ma è solo la raffica del Comandante abbastanza letale da stenderlo a terra. Ma si distrae il tempo necessario affinchè Urdnot possa mandare all'altro mondo il primo ufficiale di quei plotoni. E' una carneficina. Ma le proporzioni sono 1 a 5 a sfavore dei saint. Gli autoctoni si ritirano da quel campo desolato, ma i Blues non avanzano: sono a corto di provviste - bruciate - e la battaglia li ha disorientati. I soldati si ritirano a marce forzate fino a Flame con un costo enorme di uomini.
E se l'Alleanza è impegnata su Hera, non può mandare uomini su quello scoglio gelido. Flame viene perciò messa sotto embargo commerciale: dopo diversi giorni di embargo ed occupazione, i governanti del pianeta decidono di scendere a patti e di firmare la resa incondizionata, contro la volonta degli altri rappresentanti.
"Mi chiedo ancora perchè sia stato Manto rosso a prendere il posto della Montagna, dopo la sua morte. C'avrei scommesso che sarebbe stato l'Immortale a succederlo."
"L'idea del fuoco è stata sua. Fosse stato per Dagvir, probabilmente anche Icewolf sarebbe stata saccheggiata."
Bolton piomba nella stiva, alterna lo sguardo tra i due Wright. Storce le labbra.
"Right, Harry, a lavoro."

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