giovedì 17 gennaio 2013

Strizzacervelli

Odio gli ospedali del Core.
Sembrano fottuti labirinti. Ho perso un'ora tra questi dannati piani e corridoi. E per fortuna che quelloLì doveva starsene al quinto piano. No...forse la Khan aveva detto al primo...chi se ne frega. Tanto sono solo fottuti strizzacervelli.
"Buona sera Capitano Wright. E' in ritardo."
Quel muso giallo mi sta guardando da dietro la sua scrivania. ha due trapani al posto degli occhi.
"Hai qualche altro impegno Dottor Lì?"
"Sono anche le ventidue pass..."
"Vuol dire che mi farai perdere meno tempo."
Il tono cupo non facilita l'approccio iniziale. Il dottore comincia già a scrivere qualcosa sul suo taccuino.
"Si allunghi pure sul lettino."
E di rimando lui cerca di sembrare accomodante e gentile, mostrando un perfetto sorriso di circostanza. Sbuffo sonoramente e storco il naso.
"Sto bene in piedi."
Diffidenza e nervosismo scaturito da quell'ambiente ostile. Il dottore appunta qualcos'altro e si sposta dalla scrivania.
"Insisto."
"E chi se ne frega."
Non mi accorgo neanche di grattare furiosamente sotto il polsino della camicia, arrossando maggiormente la pelle del polso.
"E' nervoso Capitano. Sono io a farle questo effetto?"
"Un corer strizzacervelli pagato per farsi i cazzi miei."
Mi gratto il muso, osservandolo dall'alto nel bel mezzo della stanza; lo sguardo che vaga intorno e di nuovo alla porta per vari secondi.
"La consideri solo una formalità. Non ha niente da temere da...uno strizzacervelli come me no?! Ma se non supera il mio test, lei non gareggerà alla Race."
Di nuovo un moto di stizza sul viso, istintivo e spontaneo. Mi avvicino al divanetto solo per poggiarci le chiappe e restare seduto. Tiro fuori dalla tasca una sigaretta per accenderla. Il Dottore con un telecomandino accende il depuratore dell'aria.
"Arrogante, aggressivo e scontroso."
Il dottore legge quel qualcosa che fino a quel momento aveva scritto. Il perfetto inglese, istruito e forbito e quell'atteggiamento professionale fino alla nausea.
"E vediamo un pò ancora. Nervoso: gli sfoghi sotto il colletto e sui polsi dimostrano come lei non si senta per niente a suo agio nell'ambiente dei Core worlds. Osserva continuamente l'uscita, a rafforzare la mia tesi riguardo al disagio che lei sente nel trovarsi rinchiuso in un luogo potenzialmente ostile per lei e con persone che lei considera estranei e inferiori."
"Ti sbagli. Io non ti considero inferiore. Considero inutile però la mia presenza qui."
"Colloquio informale con un perfetto sconosciuto. E' una forma di reiterata mancanza di rispetto."
"Questo secondo la vostra idea di superiorità."
Il dottore tace, per appuntare qualcos'altro sul suo taccuino.
"E' evidente che a lei non piace Horyzon. Perchè ha deciso di partecipare alla gara?"
"Sono un pilota, sono bravo e perchè sono cazzi miei."
Rialza lo sguardo su di me, mi buca di nuovo con quel suo sguardo perforante e che di nuovo mi provoca un profondo stato di nervosismo. Lui lo percepisce e se prima cercava di mettermi a mio agio, ora cerca di mettermi sotto pressione. Odio gli strizzacervelli.
"Guarda che un pompino non te lo faccio, Dottore!"
Il dottore sorride, suffusamente. Scrive qualcos'altro sul suo foglio e poi chiude il taccuino.
"Lei avrebbe bisogno di prendersi una vacanza Capitano. E' sotto stress oltre ad avere chiaramente qualche problema a rapportarsi con questo pianeta."
"Non ho mai pensato di trasferirmi a Cap City per più di qualche giorno infatti. E dopo la gara mi farò una bella vacanza coi soldi della vincita."
Questa volta è il dottore a sbuffare e a scuotere il capo.
"Può andare Capitano. Le auguro una buona serata."
"Come no..."
 ...sicuramente però la serata comincia bene, non dovendo più avere a che fare con un fottuto strizzacervelli!

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