lunedì 31 dicembre 2012

White Wright

A quanto pare Harry è passato per Threesprings mentre tornava da Blackrock. Un pacco regalo ed un paio di lettere. Un cappello di lana fatto da Fania per il mio compleanno, una sua lettera e poi una lettera da...Gwen. Che Thor mi fulmini! Bjorg ha avuto due gemelli. Damn...sono zio, ancora. Dovrò squoiare altri due orsi.

Sono passati dodici anni, mi ricordo quando io e mio cugino Bjorg ce ne stavamo fuori dalla porta di casa a far la guardia alla famiglia. Avevo passato le due settimane precedenti su una nave cargo da Safeport, per tornare su St. Andrew. Una Reflit scassata con un vecchio capitano ubriacone. La Dick Frick era rimasta a Safeport con Karol, Ron e Mona: la nave aveva bisogno di alcune migliorie e di necessarie riparazioni a causa dell'ultimo scontro con un gruppo di Navi alleate tra Pound e Seven Hills. E se io ero tornato ad Icewolf, Harry se n'era tornato su Shijie ed i gemelli Carson erano ripartiti per Blackrock. Tutti, chi poteva, aveva approfittato della pausa per passare del tempo con le loro famiglie.

L'autunno del 2502 era stato particolarmente rigido quell'anno e l'inverno non prometteva nulla di buono. Per tutto il mese di novembre e dicembre le bufere eccessivamente forti non avevano permesso alle navi cargo di sbarcare sul pianeta. L'unica nave abbastanza folle da tentare l'atterraggio sul pianeta fu quella che presi io dove alla guida - nonostante il capitano ubriacone - c'era un pilota anziano ed esperto, nonchè anche lui di St. Andrew. Atterrammo nel pomeriggio dell'ultimo dell'anno.

Ad Icewolf, come i tutti quei villaggi sperduti o isolati, gli uomini passarono la notte a far la guardia al villaggio. L'inverno rigido aveva spinto branchi di lupi a cacciare gli uomini nelle loro case. Io e Bjorg eravamo gli uomini maggiori a casa e zio Back era troppo vecchio per sostenere la bufera di neve tutta la notte. Con noi c'erano anche i fratelli Kregh: Thum e Gwen. Da sempre ad Icewolf i Wright ed i Kregh erano ricordati come tra le migliori delle famiglie di cacciatori della zona. E per questo ci misero a sorveglianza del punto peggiore: meno riparato e maggiormente soggetto ad un attacco.

I nostri corpi, buttati a terra e riempiti di pelli animali per sopportare il freddo, scaldavano la neve mentre i nostri respiri scaldavano il calcio dei fucili.
"Rognvaldr, potevi scegliere un momento migliore per tornartene a casa."
Thum Kregh era aveva un paio d'anni più di me, ma il pianeta l'aveva reso più vecchio di una decina d'anni. Aveva perso ambedue i genitori a causa degli orsi ma non fu fortunato come me. Dovette crescere le tre sorelle più piccole quasi da solo.
"Guarda il lato positivo, Wright. Due, tre mesi qui con noi e ritorni in forma. Da quando sei partito per fare il Pilota, ha perso i muscoli ed hai messo la pancia!"
Gwen Kregh, ad Icewolf la chiamavano Valchiria nera, sempre per via dei capelli scuri come la pece. Con la morte dei genitori aveva seguito il fratello in ogni battuta di caccia imparando in fretta ad essere un ottimo cacciatore. Secondo molti era diventata anche meglio del fratello e non a caso il vecchio Rappresentante delle famiglie di Icewolf le aveva permesso di contribuire attivamente alla difesa del villaggio.
"Cugino, perchè non ci passi la borraccia?! Mi si stanno ghiacciando le palle."
Bjorn Wright invece era sputato a me: stesso grugno sul viso e stessa barba castana in faccia. Stesso pessimo senso dell'umorismo. Stando a quello che dicevano. Io non ho mai considerato il mio umorismo...pessimo.
"Vedete di andarci piano. Questa è Vodka da Koroleva, vi stimpana le orecchie."
"Ehi Wright quella robaccia costa soldi. Neppure con sette pelli di orso te ne compri una!"
"Sei sempre il solito malfidao Thum. Sono già quattro anni che trasporto merci nel 'Verse. Ho anche messo su un equipaggio con i controcazzi e ho comprato una nave nuova. Un Firefly. Ti pare che non abbia qualche conoscenza in giro?"
"Basta che la tua ciurma non sia tutta uguale a quel nanerottolo di Harry. A letto non me lo ricordo granchè in forma."
Le risate soffocate, le voci basse ed i sorsi dei vari alcolici che ci siamo portati dietro. Il tempo che passa e la notte che si fa sempre più scura, sbiadita dalla bufera che imperterrita scende su di noi. Poi improvvisamente Bjorn esplode con un fragoroso rutto.
"Comunque buon anno compari."
Non si sa se sia la mezza notte o meno; ma solleviamo le borracce ugualmente. Poi improvvisamente Gwen ci fa cenno di tacere e di stare in guardia. Ci indica due punti a molti metri da noi.
"White Tigers."
Raggeliamo. Fa freddo ma sentiamo i brividi della paura stringerci le chiappe.
"Red, tu con me. Bjorn e Thum pensate all'altra."
Restiamo a terra, scivoliamo lentamente in direzione della prima tigre. Bjorn e Thum che impediranno all'altra tigre di prenderci alle spalle.
"Contro le tigli non servono fucili, se non a rovinarne le pelli. Wright, te la cavi ancora bene con il coltello da caccia?"
Gwen fa tutto lei. Ha già un piano in mente e io non devo far altro che annuire.
"Aspetta il mio segnale e poi colpisci la tigre sotto l'orecchio. Se sbaglio io crepo."
Lei se la ride; io me la faccio sotto. La bufera rende la caccia a distanza impossibile e cacciare tigri non è come cacciare lupi. Ci mettiamo in ginocchio l'uno di fianco all'altro. Gwen tira fuori uno strano oggetto che provoca uno strano rumore. Sembra il rumore delle corna delle renne sul legno. Lei comincia ed in lontananza qualcosa si muove facendosi sempre più vicino. Non la vediamo finchè non sentiamo qualcosa alle nostre spalle. Un muso che ci annusa. Il coltello in mano che sento bruciare come un tizzone ardente. Lei continua con quel rumore e la tigre passa davanti a noi. Mi passa davanti e sento l'odore del sangue quando l'animale mi alita in faccia. Gwen smette di raschiare e la tigre sembra improvvisamente innervosita. Ringhia e si avvicina alla donna. Il mio sguardo sul collo dell'animale. Gli attimi successivi sono confusi e veloci e se un momento prima Gwen urla a gran voce sbattendo con forza i pugni sul muso dell'animale, il momento dopo io sto sulla bestia rigirando il coltellaccio nella sua gola ed immobilizzandolo con il peso del mio corpo. Mi accorgo delle maniche della pelliccia lacerate e dei graffi sulle braccia solo quando l'animale è ormai stecchito.
"Vedi Rognvaldr. Te lo dicevo io che ti sei rammollito. Una volta una stupida bestia non ti avrebbe fatto quei tagli sulle braccia."
Ridiamo. Cerchiamo di smorzare la tensione
"Tieniti la pelle Wright, la bestia è tua. E poi a casa io ne ho un altro paio."
Arrogante e bella. Sicura di sè. Una donna come quella pochi sarebbero riusciti a sposarsela.
"Sorellina, erano due le tigri da noi."
"Voi femminucce sempre le cose più semplici."
Bjorn e Thum ne avevano prese due di tigri bianche e senza neppure un graffio. I tre si scambiano occhiate e sorrisi, come se sapevano già che dall'altra parte erano due le tigri nascoste. Sguardi complici ai quali non partecipai. Era passato tanto tempo dall'ultima caccia. Mi ero rammollito ed ero diventato quello da difendere.
Rimasi in silenzio per il resto della guardia notturna.

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