giovedì 17 gennaio 2013

First Khan

Declan Khan.
Khan.

Perchè quel nome non mi è nuovo?

Blackrock, Tombstone. Il fronte.
La battaglia aveva infuocato per due giorni interi e neppure la notte i soldati dormirono per tenere le barricate intatte. Io ero appostato su una delle tre artiglierie da terra, fisse. Il nostro compito era quello di tenere lontani i blindati pesanti della Flotta. Ne avevo fatte saltare due. Una manciata di colpi e poi esplodevano.
Ma il terzo corazzato aveva resistito alla scarica; prima di esplodere aveva lasciato il tempo ai cinque uomini di uscire e di proseguire lo sfondamento. Due mi colpirono di striscio sopra le spalle prima di essere riempiti di piombo dalle unità di fanteria messe a copertura dell'artiglieria. Gli altri tre si barricarono dietro ai resti del blindato distrutto.
I tre Blues resistettero ferocemente fino all'alba; poi uno dopo l'altro anche loro caddero. L'ultimo a cadere fu il Tenente della squadra, spazzato via da una raffica dell'arma pesante mossa da me.

Uccidere un uomo è diverso dall'affondare una nave. Uccidere un uomo in carne ed ossa è più difficile che affondare una scatola di metallo con decine di uomini. E' assurdo. Non avevo mai ucciso un uomo a sangue freddo. Quel corpo maciullato restò davanti alle barricate fino alla notte seguente quando la battaglia cessò e riconsegnammo i cadaveri dei soldati ai loro commilitoni.
Il casco della tuta d'assalto si era sfondato sul volto di quell'uomo. Non so che faccia avesse avuto prima che la carne si fondesse con proiettili e kevlar rinforzato. Ma lessi le piastrine metalliche che aveva addosso.
Richard Khan.
Khan.

Ma il 'Verse sarà pieno di Khan, così come il Core.

Nessun commento:

Posta un commento