mercoledì 5 dicembre 2012

Prison

"Perchè sei dentro, sfregiato?"
Uno sguardo alle braccia mentre si piegano e si distendono, sollevando da terra tutta la massa corporea ed utilizzando come asse la sbarra metallica e spessa della branda. Tolte le sei ore di sonno, scarse, le restanti diciotto sono troppe per passarle a fumare. Il sudore scende sulla schiena e sul petto mentre continuano quei quotidiani esercizi fisici.
Dalle braccia ricoperte di cicatrici lo sguardo va sul ragazzotto della cella di fronte.
"E tu, sbarbatello?"
Una pausa, inspirando a fondo. L'osservo quel ragazzo, giovane ma atteggiamento da uomo vissuto; atteggiamento da duro di chi non ha niente da temere da nessuno.
"Sbarbatello a me?! Non sai con chi hai a che fare! Mi chiamano Horse, sul cavallo non mi batte nessuno. Ho rubato più cavalli di quanti Mason e Fulham ne posseggono messi insieme. Portami rispetto o quando usciamo da qui ti riempio il culo di piombo."
Le braccia si staccano dall'asta; i piedi vengono riportati a terra. Una pulita del volto per mezzo della canotta.
"Voi davvero saperlo?"
 "Si, parla."
"Ho preso a pugni un Culo Blu, ho detto alla Giuria alleata che sono un branco di cani ed ho armato una nave con batterie laser potenziati."
Il ragazzo resta per qualche attimo interdetto, osservando il pilota ed inspirando a fondo.
"Se vuoi riempirmi ancora le chiappe di piombo, ci vediamo fuori."
Il ragazzo non fiata, si ritira dentro la sua cella e si allunga sulla branda.
Il silenzio che cala per molti altri secondi, finchè non si fa sempre più udibile il suono dei passi di qualcuno in avvicinamento.
"Sto aspettando la cena."
La mia voce echeggia nel breve tratto del corridoio, ma ad entrare è un avvocato; mi sorride e scortato da due guardie entra nella cella.
"Mister Wright, ho letto della sua posizione e mi sono offerto come avvocato d'ufficio per la sua difesa. Come ben saprà, anche in base a queste dichiarazioni sull'armamento della Dick..." - Storce le labbra - "Frick, la sua posizione non è delle mi..."
"Fuori da qui!"
"Mister Wright, lei davvero non capisce?! Lei rischia di farsi alt..."
"Ho detto fuori di qui, per tutti gli Dei! Prima che ti sbatta fuori a calci nel culo!"
Ira negli occhi e le braccia che son piegate in una posizione di istintivo mal controllo. Un movimento in avanti, minaccioso e la paura sale sul volto del corer, che senza farsi pregare due volte esce fuori dalla cella, prontamente richiusa alla sua uscita.
"Te ne pentirai Wright, io potevo aiutarti."
"fai il cagnolino dei tuoi padroni, pezzente. Io non devo dare nessuna spiegazione a nessuno!"
Nella prigione qualcuno ride, qualcuno applaude. L'avvocato si ritira dalla vista del Pilota.
"Potrebbe servirti un uomo che sappia tenere in mano una pistola, Wright. Se hai bisogno di uomini, vienimi a cercare al Crock Saloon."
La voce che si sente da una cella di fianco. Un ghigno, un accenno di sorriso. Prima che tutto torni in silenzio, nella relativa calma di una prigione.

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