mercoledì 2 ottobre 2013

Hundred parts of

La cambusa della NoName è vuota.
La cena è finita e mi sono offerto di pulire i piatti.
C'è una ciotola di caffè fumante di fianco, allungata con un dito di Vodka.
C'è un pacchetto di Cheltenham smezzata ed un posacenere sul tavolo riempito a metà.
C'è la Warmap e c'è il comunicato della prima grande battaglia di Polaris.
La prima sconfitta.
E poi ci sono i cento super soldati schiavi.

Il fumo si solleva dalle labbra pigramente, aspirato con nausea e sputato senza aria.
"Smetti di fumare Wright?"
"L'idea è quella."
Sheena prende posto di fianco a me, con una tazza di Scotch ed un pacchetto di Cheltenham nuove di zecca Se ne accende una. La guardo.
"Hai davvero intenzione di comprare quei ragazzini?"
"L'ho già fatto."
"Il Wright che conoscevo non avrebbe accettato."
"Tu non conosci nessun Wright!"
La sigaretta viene spenta, un'altra viene accesa immediatamente dopo. Due sole boccate, prima buttare in gola una buona sorsata di quella brodaglia di caffè sintetico e vodka altamente alcolica.
"Bullfinch non finirà come Hera. Noi vinceremo la guerra. Polaris sarà libera: è sarà la prima."
Lei mi guarda, sospirando e bevendo il suo orrendo Scotch. Scuote il capo.
"Te lo ricordi, McAllister?"
Mi tocco la testa, la tempia. 
"E' sempre qui dentro."
"Sgancia i siluri e getta le granate..."
"...ma tieniti stretto il cuore in petto."
"Aye, Wright. Vai a dormire, domani dobbiamo ripartire."
Mi allunga un sorriso stanco, così come mi allunga una manata dietro la nuca.
Il secondo pacchetto di Cheltenham l'ha lasciato sul tavolo.

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