sabato 1 settembre 2012

Un Wright si riconosce...

Tornato da scuola, ero andato al capanno di mio padre, per aiutarlo a finire di scuoiare i lupi; finimmo alle tre, c'erano sette lupi da ripulire prima dell'alba. La domenica non si faceva scuola, mi piaceva passare del tempo col mio vecchio.
"Zio Back domani va a Bullfinch. Posso andare?"
"Quanti giorni?"
"Solo tre. Mi ha promesso che mi fa vedere come si guida la White Wolf."
Il vecchio sorride e poggia sul tavolo il coltello. Si lava le mani in una bacinella. Poi si accende una sigaretta. Per poco non si da fuoco alla folta barba bionda che gli riempiva la faccia.
"Fottuti cerini di Hall Point."
Sbraita, per una manciata di secondi per poi annuire.
"Parla con tua madre domani mattina."
Ero felice. Saltellavo. Hust "Abjorn" Wright era tanto grosso quanto buono, calmo e pacato. Non l'ho mai visto crucciato o incazzato. Solo qualche sbraito di tanto in tanto.
"Back ti porta dove? Quando? Per quanto tempo? Ma non lo sa che tu stai studiando? Oh ma ora che lo prendo mi sente, a metterti queste strane idee in testa! Misericordia divina!"
Mia madre invece sapeva sempre come smontarmi. Jane Winston, l'esatto contrario di mio padre. Dura, imperiosa, autoritaria.
"Avanti signora Wright, lascialo andare."
"No mister Hust. Tuo fratello mette sempre strane idee in testa a Red."
Un dibattito così poteva andare avanti per ore.
"Avanti dolcezza! Che piaceva anche a te passare del tempo nella plancia di comando quando Back se ne andava a dormire."
Lui la punzecchia, lei che borbotta. Perfino il mio vecchio si sarà preso un paio di pugni nello stomaco da mia madre, ma rideva.
"Va bene va bene. Vai pure con tuo zio. Ma solo per questa volta e senza che ci prendi gusto. Se non era perchè andavate a Bullfinch col cavolo che ti ci mandavo!"
Un dito che si muoveva nell'aria con fare di ammonizione tetro ed austero. Annuivo, le davo ragione. Avevo vinto la prima piccola battaglia e mamma si doveva abituare alla cosa. Un passetto alla volta.
"Dirò alla signora Inga di farti lezioni di pome...ehi biondino! Dove scappi sto parlando con te!"
Ma ormai ero già fuori, per vantarmi con altri ragazzini che sarei andato nello spazio con la White Wolf.
Ed il giorno dopo era quasi un sogno ad occhi aperti, il decollo della nave ed i colori rossastri dell'atmosfera bucata; e poi St. Andrew di un colore bianco, quasi una perla vista attraverso gli oblò.
Mia madre non si abituò mai a mandarmi nello spazio sempre più spesso, al contrario di mio padre che invece aveva già capito che ero tale e quale a lui. 
"Un Wright si riconosce," - Dice sempre mio zio. - "un Wright è nato per lo spazio".
E pensare che da una Evolution scassata, sono arrivato ad una Brigade appena sfornata. Per una manciata di secondi mi sembrava di essere quel ragazzino davanti alla perla bianca del pianeta natale; ma poi riaffiorano altri vecchi ricordi, ed allora è meglio tornarsene a dormire.

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