giovedì 11 aprile 2013

Chi dorme è perduto

Non dormo da un'eternità.
Nonostante i turni di cinque ore che ci scambiamo io ed Harry, perdo il sonno ad intervalli di una o due ore. Controllare che tutto prosegua bene, controllare che la rotta sia giusta.
"Hai bisogno di dormire Red."
"Ho dormito abbastanza."
"Ci sono i sonniferi nella sickbay; allungateli con un bicchiere di vodka."
Ci rifletto: non tocco alcool da secoli.
"Siamo vicini al border, Harry. Non posso calarmi quella roba."
"Devi riposare."
"Cambio di turni Harry. Ci scambiamo la plancia tra cinque ore."
"Red devi..."
"Non discutere."
"Sei una testa di cazzo, Wright. Sei una grandissima testa di cazzo quando non ragioni."
Lui va via ma non lo guardo; mi metto semplicemente ai sensori avanzati della Dick Frick ed osservo i dati vuoti dello spazio nero che ci circondano. Crollare a terra con una bottiglia di rum, per ore. Non è questo il mio ruolo. Jack è lì, col polmone bucato e con una gambe oltre il velo. John e Schmidt che riempirebbero di tritolo i culi di ogni fottuto vaccaro del Black Oak ed Hale da solo a badare che non facciano cazzate. Ed nell'Almost Home con Sharpe. Solo due piloti. Riposare...riposerò quando sarà il momento. Siamo in guerra: in guerra si dorme con un occhio aperto e con il fucile in braccio; con le orecchie tese ad aspettarsi il fischio di un siluro da un momento all'altro. Chi dorme è perduto. Chi si distrae è perso e chi non si guarda le spalle è morto. Ed ho ancora troppi motivi per non crepare.

Bisogna trovare una fottuta rotta più rapida per raggiungere Greenfield. Posso sempre contare sul tabacco e sul caffè però.

Nessun commento:

Posta un commento